dal 2009

Orfanotrofio-fattoria

In risposta al grande numero di orfani e bambini abbandonati generati dalla guerra civile dei primi anni duemila, Kam For Sud ha deciso di realizzare una struttura permanente per bambini senza famiglia, nella valle di Kathmandu, con l’obiettivo di offrire loro un contesto affettivo sano e stabile, l’accesso all’istruzione scolastica e un accompagnamento fino all’indipendenza o alla maggiore età.

 

Desiderando offrire ai bambini un ambiente di tipo familiare, è stata progettata la costruzione di tre case-famiglia governate ognuna da una coppia di genitori nepalesi quale figura parentale di riferimento e ospitanti 15-20 bambini ciascuna.

 

Le tre case sono circondate da un ettaro di terra coltivato con tecniche biologiche per l’auto-sostentamento della struttura. Quattro impiegati agricoli lavorano a tempo pieno nei campi e nelle stalle; lo staff dell’orfanotrofio è completato da due impiegate per la pulizia delle case e due guardiani notturni.

 

Caratteristiche della costruzione ecologica: mattoni e materiali a basso impatto ambientale, raccolta dell’acqua piovana in un tank sotterraneo per l’irrigazione dei campi durante la stagione arida, purificazione delle acque luride mediante lagunaggio con Phragmites australis (cannuccia di palude) e successivo riutilizzo dell’acqua per l’agricoltura, produzione di biogas con i rifiuti organici solidi, produzione di energia elettrica fotovoltaica e produzione di acqua calda sanitaria mediante energia solare diretta.

 

I bambini vivono a Tathali in una grande famiglia, frequentano la scuola del villaggio e generalmente partono al raggiungimento del diciottesimo anno di età; sono previste eccezioni (per terminare la scolarità di base, in caso di fragilità particolari, ecc.) Se i ragazzi decidono di proseguire gli studi, Kam For Sud fornisce una borsa di studio e favorisce il reinserimento nel clan d’origine, se esso è conosciuto e se dà garanzie di protezione sufficienti.

Ispirandosi al habitat tradizionale, il progetto ha previsto l’edificazione delle tre case sulla sommità della collina, così da permettere un utilizzo ottimale del terreno terrazzato per le colture.

 

Il concetto architettonico è stato elaborato in collaborazione con un ufficio d’architettura di Kathmandu, prendendo ispirazione dallo stile degli edifici rurali tradizionali seppur considerando i bisogni specifici per quanto riguarda dimensione e comfort. Tutte le tecniche ecologiche impiegate rappresentano un modello imitabile nella la valle di Kathmandu, poiché tutto è reperibile localmente.

 

La sicurezza strutturale degli edifici è garantita dai parametri antisismici rispettati durante la costruzione (aspetto poi fortemente apprezzato nel 2015, quando il terremoto ha distrutto il 75% delle case del villaggio di Tathali, ma non ha scalfito l’orfanotrofio).